RECENSIONI

Adolfo Fattori – Sociologo - Università Federico II Napoli
Evidentemente pian piano anche fra i nostri scrittori si fa strada la pratica – sicuramente interiorizzata, ma finalmente anche esibita – di una scrittura “cinematografica”, attenta alla compattezza, alla velocità, alla scorrevolezza. E, insieme a questa, l’esplorazione di una dimensione “fantastica”, paradossale, cortocircuitale del racconto. Come in Kill Feel, insomma.
Le vicende intrecciate (o incrociate, o alternative?) dei due protagonisti, mentre si dipanano sulla pagina, sembra di vederle scorrere anche sul proprio schermo mentale, come al cinema.
Un racconto di coincidenze, di incontri fortuiti, che però possono avere un unico esito: quello del finale, come è giusto, e come è però (im)prevedibile. Come scrive James G. Ballard, “… le coincidenze non esistono”.


Stefano Rambaldi – fotografo
Là dove i personaggi escono allo scoperto solo quando tornano sé stessi. Un thriller dove il grossolano della realtà si mischia alla raffinatezza della reazione psicologica. Un senso di fastidio accompagna lungo tutta la sua lettura; è la domanda che sorge spontanea: anch'io sono cosi?

Maria Rosaria Ferrara - scrittrice
Un racconto agghiacciante e intenso che inchioda il lettore a pagine che si sfogliano violentemente, trapanando la mente, lacerando e lasciando un piccolo segno. A volte un po' confuso ma carico di sofferente vitalità, KILL FEEL è un dramma, forse la prospettiva più dura da cui osservare la forza del libero arbitrio, della libertà di scelta dell'essere umano e della volontà di liberarsi da un dolore subìto o da un rimorso. Lavoro davvero interessante.

Paco d ’Alcatraz Fabio Ferriani – comico
E’ una bella scommessa quella di Kill Feel. Un racconto atipico che scava nell’angoscia e nel dramma psicologico dei suoi personaggi attraverso una storia permeata di suspense. Lo stile è molto particolare e se fosse musica la definirei tra il poetico, il descrittivo e il progressive - psichedelico.

Davide Pavlidis - pittore
Stupefacente! Il racconto fila via liscio come un sorso d'acqua in estate. Arditi sbalzi temporali scandiscono in un tempo indefinito ed indefinibile la lotta intestina dei personaggi tesi verso l'emancipazione dai rispettivi disagi. Incroci e parallelismi fanno il resto, in una trama semplice ed incisiva che rievoca antichi fantasmi e rinascite epifaniche. L'unica cosa che non mi è piaciuta è stata la parola fine, avrei voluto leggere ancora e ancora.

Danilo "Maso" Masotti – scrittore
Un block notes, pagine strappate, delle date, delle SIM, dei cellulari, delle stampanti e delle ipotesi. Troppe ipotesi. Troppi se. Troppi "UOT IF?". Meglio così, mi piacciono le ipotesi, mi piace questo claustrofobico viaggio spazio temporale tra agi e disagi, tra personaggi che credono di scegliere, ma non scelgono nulla, come tutti. Travolti dalle ipotesi si ricostruisce tutto e nulla sarà più come prima. Bravo Pietro, spero di leggerti ancora ... E' un'ipotesi.

Eraldo Turra – attore, comico, autore teatrale
I casi della vita sono imperscrutabili o scrutabili solo quando le situazioni sono presenti davanti ai nostri occhi nella loro semplice crudezza, nella loro apparente semplicità. Quante volte si sente dire “te l'avevo detto” o ci si dice “era inevitabile”. Tutto rientra in un giro, tutto si ripete, ma il giro non finisce dove pensiamo e la ripetizione degli eventi non è controllabile e giunge molto più inaspettata di quanto ci si aspetta. Analogamente i personaggi del racconto sembrano non aspettarsi niente dalla vita, sembrano essere soli in un grande ingranaggio; ma alla fine è la vita stessa che bussa alla loro porta e il caso li rende quasi complici, forse soli in una vita tradita, ma vivi e vitali.
Tutto è stato scritto! Non si inventa niente? Nulla di più sbagliato. Ci sono cento, mille modi di dire le cose. Leggendo, all’inizio si può essere prevenuti: “sempre le stesse cose!" Poi ci si accorge che quelle “stesse cose" non sono le stesse di sempre e, mentre leggendo il tempo scorre veloce e piacevole, si comprende che non bisogna mai pensare di avere capito e che chi capisce spesso non ha capito niente! All’autore posso solo dire “continua a scrivere”. Per lo meno un lettore te lo sei conquistato e questo non è un caso.

KILL FEEL ... ALLA RADIO ....... 12 maggio 2010


ha presentato ... KILL FEEL
durante il suo programma
"non è un paese per umarells"

mercoledì 12 maggio 2010

su Punto Radio Bologna
onde di frequenza FM 87,7 - 87,9
oppure in streaming su www.puntoradiobologna.it

ecco il video-sunto della puntata

E' stato presente oltre all'autore del libro
il pittore e creatore della grafica e copertina del libro

Interventi alla trasmissione di:
eraldo turra (gemelli ruggeri)
adolfo fattori (sociologo)
stefano rambaldi (fotografo)
fabio ferriani (paco d'alcatraz)